Presentazione Squadre 2023: Trek – Segafredo
La Trek-Segafredo vuole continuare a confermarsi. Il team guidato da Luca Guercilena è reduce da un’annata con buoni risultati sia nei GT che nelle Classiche, anche se in queste ultime è mancato il risultato di spessore che è invece arrivato nei grandi giri. La rosa è comunque particolarmente eterogena sia per età che per caratteristiche dei corridori, ed è costruita per essere in grado di lottare per la vittoria in tutte le corse. La notizia migliore è che il 2022 ha mostrato che tanti corridori della squadra hanno ancora margini di crescita, che proveranno a esplorare già in questo 2023.
Gli uomini più attesi
L’ex campione del mondo Mads Pedersen è stato l’uomo più importante del team nella passata stagione. Il corridore danese è uno specialista delle classiche, ma anche uno sprinter capace di lottare con i migliori al mondo, e non è un caso che con le sue caratteristiche entri nella lotta per le classifiche a punti dei GT. Lo scandinavo quest’anno cercherà di vincere la Milano-Sanremo e le classiche del pavé per poi provare a vincere tappe e fare incetta di punti sia al Giro d’Italia che al Tour de France.
Sarà un anno alla ricerca dei successi di tappa anche per Giulio Ciccone. Il corridore abruzzese sembra aver accantonano, almeno momentaneamente, l’idea di lottare per le classifiche generali e si dedicherà alla ricerca dei successi parziali, come ha già dimostrato di poter fare più volte, ultima delle quali lo scorso anno nella tappa di Cogne. Per la classifica, invece, proprio allo scorso Giro d’Italia sono emerse le qualità di Juan Pedro Lopez, maglia rosa per dieci giorni e poi al decimo posto finale con tanto di conquista della maglia bianca. Lo scalatore spagnolo sarà chiamato a migliorarsi ulteriormente quest’anno, con il debutto al Tour de France, dove potrebbe essere chiamato subito a curare la classifica generale.
Non è ancora chiaro, invece, il programma di Bauke Mollema, che sogna di vincere una tappa al Giro per completare il tris con quelle vinte al Tour e alla Vuelta. Il neerlandese si è ormai trasformato in cacciatore di tappe dopo un passato in cui ha curato anche la classifica, e può spendere anche più energie nel resto della stagione per andare a caccia delle classiche vallonate che si addicono particolarmente alle sue caratteristiche, come dimostra il Lombardia e la Classica di San Sebastian che figurano nel suo palmares. Nelle altre classiche, invece, al fianco di Mads Pedersen ci sarà Jasper Stuyven, vincitore della Milano-Sanremo 2021 e ormai arrivato ad avere un’ottima intesa con l’ex iridato. Il belga, infatti, spesso tira le volate al danese, ma soprattutto nelle pietre è pronto anche a prendersi lui le responsabilità di capitano, come è già accaduto più volte nelle ultime stagione. Parte un filo più defilato nelle gerarchie, invece, Edward Theuns, che in volata non ha più (ma forse non ha mai avuto) lo spunto degli altri due, e anche nelle classiche fa più fatica di un tempo. Il classe ’91, dunque, dovrà mettersi spesso a disposizione degli altri due, provando a sfruttare poi le poche occasioni che gli capiteranno in prima persona.
Per quanto riguarda le salite, invece, dovranno lavorare per i capitani, ma avranno le loro giornate di libertà Julien Bernard, Kenny Ellisonde e l’italilano Dario Cataldo che, come Ciccone, potrà godersi la partenza del Giro d’Italia dal suo Abruzzo. Sempre a proposito di salite, poi, arriva quest’anno Natnael Tesfatsion, corridore eritreo proveniente dalla Drone Hopper di Gianni Savio, che ha dichiarato di voler puntare a vincere una tappa al Giro o una classica più dura in questo 2023. In tema di strada che sale c’è da tenere in considerazione anche il neerlandese Antwan Tolhoek, che arriva da stagioni costellate da problemi fisici ma che ha dimostrato in passato di avere numeri di qualità.
Tra i progetti futuri di Mattias Skjelmose, invece, c’è quello di diventare un corridore da Grandi giri. Il danese ha ottenuto le sue prime vittorie nel 2022 al Giro del Lussemburgo, vincendo una tappa (a cronometro) e la classifica generale. Nel 2023 proverà a continuare a crescere, con l’obiettivo di diventare un giorno il capitano nelle grandi corse a tappe, grazie alla sua estrema versatilità. Connazionale di Skjelmose è Asbjorn Hellemose, altro prospetto che sulla carta può diventare molto interessante: l’anno scorso ha fatto molto apprendistato, ma è corridore che in salita ha le qualità per rendersi utile nell’economia di squadra. Nelle corse più dure anche il lettone Toms Skuijns proverà a emergere tra i protagonisti, mentre il suo connazionale Emils Liepins, che veste anche la maglia di campione nazionale, dovrebbe vivere più giornate a disposizione del team.
Un ruolo che toccherà anche a Tony Gallopin, che ormai già da qualche stagione ha perso lo smato di un tempo, Alex Kirsch, Amanuel Ghebreigzabhier e Jacopo Mosca, che deve innanzittutto pensare a riprendersi dopo due anni travagliati a causa di problemi fisici di vario tipo. Tra i corridori più esperti, invece, proverà a cercare qualche vittoria Jon Aberasturi, corridore spagnolo abile a resistere in salita e con una punta di velocità che ne fa un grande specialista delle volate a ranghi ristretti. Chi andrà alla ricerca dei primi sorrisi, fra vittorie e piazzamenti, da pro’ sarà il connazionale di Aberasturi, Marc Brustenga, che a 23 anni può iniziare a ritagliarsi i suoi spazi su singoli traguardi veloci.
Le giovani promesse
Tra i corridori più giovani del team ha ormai già cominciato a brillare la stella di Quinn Simmons. Nonostante i tanti problemi fisici, lo statunitense è riuscito a mettersi in mostra nel 2022, innanzitutto facendosi vedere più volte in fuga al Tour, ma anche con risultati di rilievo come il settimo posto alla Strade Bianche. Il corridore americano si è detto stufo di essere una promessa e convinto di poter essere un grande corridore, il 2023 è l’anno giusto per cominciare a dimostrarlo.
Tra i giovanissimi, poi, ci sono anche gli italiani Antonio Tiberi e Filippo Baroncini. Il primo è cresciuto molto nel 2022, ottenendo la prima vittoria da pro’ al Giro di Ungheria e mettendosi poi a disposizione di Mads Pedersen sulle strade della Vuelta per difendere la maglia verde, mentre il secondo deve riscattarsi dopo un 2022 contrassegnato dagli infortuni. Stiamo parlando comunque di un corridore dal gande talento: nel 2021 chiuse al secondo posto il campionato europeo Under 23 a Trento, prima di conquistare a Lovanio la maglia iridata. In Belgio il classe 2000 riuscì a lasciarsi dietro anche il coetaneo Biniam Girmay: dopo aver visto quello che ha fatto l’eritreo nel 2022 non si può che sperare che anche l’azzurro possa mettersi in mostra tra i grandi in un 2023 che gli auguriamo privo di infortuni.
A proposito di Baroncini da quest’anno in organico ci sarà anche il neoprofessionista Thibau Nys, che riuscì a battere l’italiano in volata davanti al duomo di Trento agli Europei. Chiaramente anche dal figlio del grande Sven la squadra si aspetta grandi cose,ma prima dovrà adattarsi alla nuova categoria. È probabilmente già pronto, invece, il ceco Mathias Vacek, che al netto dei 20 anni appena compiuto ha già alle spalle lampi di grandi talento, come la vittoria di tappa all’UAE Tour 2022 e il secondo posto al recente Mondiale U23 di Wollongong.
Organico Trek – Segafredo 2023
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